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Le donne di Rossoangelico che successo a Cerveteri

Amici lettori parliamo di titoli come “L’attesa dell’invisibile”, “Risveglio”, “Annunciazione lunare”. Titoli che portano in una dimensione di sogno, ma che sogno sempre non sono, perché Rossoangelico, nome d’arte di Gabriella Maramieri Bagarini, fa della vita vera un grande quadro. Per la prima volta a Cerveteri, nella mostra antologica che si è appena conclusa con successo presso l’Aula Consiliare del Comune, le opere di questa pittrice offrono un inedito itinerario artistico. Sono protagoniste le donne come recita il titolo: “Storie di donne: le emozioni della mente e del cuore” e ognuna vuole parlare di desiderio, fragilità, grazia, piacere. Ne nasce un inno alla femminilità, da cui si viene piacevolmente avvolti, per la vitalità dello stile, per la gradevolezza dei temi e anche per l’originalità della composizione. Nota per il figurativismo che celebra la bellezza femminile, Rossoangelico irrompe con forza nello spazio pittorico e ne evoca corpi, oggetti, forme con le quali gioca in modo ispirato. Insistendo soprattutto sulla luce. È grazie alla luce di una finestra, di uno specchio, di uno sguardo che ci fa entrare nella magica dimensione femminile. I corpi ritratti hanno sempre qualcosa di seducente, di pudico e anche di profondamente doloroso, bisogna dirlo. Invitano all’amore, ma creano inquietudine.

Come nel quadro intitolato “Il dubbio”, in cui la donna colta da un gesto di stupore, sembra sul punto di lanciarsi in un mondo assurdo, trasformandosi in Alice assalita da Tuidledì. Quanto al pudore, penso all’olio intitolato “Arlecchina”, in cui un volto femminile celato da una maschera, esprime un erotismo trattenuto e provocatorio insieme. Ci vuole una grande passione, unita a una grande serenità intellettuale, per dipingere come dipinge Rossoangelico. Nella sensibilità consapevole del suo tratto, si rivela un’artista/pianta che appartiene a quella specie storica di vegetazione, che ha poi generato foreste rigogliose in tutto il mondo. Nella grande linea che va da Courbet agli Impressionisti, con poche concessioni all’Espressionismo e ai maestri americani tra le due guerre, Rossoangelico rivela una sua radice poderosa che si traduce in immagini di straordinaria potenza. La molteplicità dei suoi interessi, le permette di esprimersi fin dagli anni Ottanta, con la pittura, con la ceramica, con il disegno e la grafica, nella ricerca sempre nuova di un segno energico, senza pentimenti. Solo più tardi scopre l’inconscio che consente di liberarsi in una cascata di pennellate che irradiano luce, mentre vengono esplorate le emozioni all’interno di sé, i messaggi indecifrabili del cuore e anche quelli della mente. Temi ampiamente confermati in questa ultima mostra… come tanti germogli sbocciati dall’invisibile.

di Maria Cugini, L’Ortica.