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Le donne di Rossoangelico in mostra

“Storie di donne: le emozioni della mente e del cuore” è un titolo allusivo, intrigante. E poi dice tutto: le opere di Rossoangelico – nome d’arte di Gabriella Maramieri Bagalini – offrono, infatti, un emozionante itinerario artistico nell’affascinante mondo del pensare e del sentire femminile. Per la prima volta a Cerveteri, nella recente mostra che si è svolta presso l’Aula Consiliare del Comune, questa raffinata pittrice, attiva con successo fin dagli anni Ottanta, ha alle spalle una intensa attività giornalistica alla quale affianca la sua passione per i viaggi, nella convinzione che il viaggio sia il mezzo d’elezione per ampliare la dimensione creativa che presiede a ogni forma d’arte. Rossoangelico, è una pittrice che conosce bene il linguaggio delle emozioni. Come Balthus (che si rifaceva a Piero della Francesca), adotta accorgimenti sapienti che esprimono tutte le situazioni della vita emotiva. Nella sua vasta produzione artistica, infatti, concentra la sua attenzione sugli aspetti interiori dell’espressione pittorica, nella certezza che l’arte non sia altro che la materializzazione dei sentimenti. Ne risultano opere capaci di sprigionare una forte sintesi di ragione e di fantasia. Le emozioni che affiorano da un sorriso delicato, da uno sguardo seducente, da un gesto tenero oppure da uno scatto nervoso, diventano un racconto limpido, intercalato da allusioni sottili, a volte intricate e misteriose. Come nel quadro intitolato “Arlecchina”, in cui una giovane donna nasconde gli occhi dietro una mascherina, mentre le labbra si schiudono in un sorriso enigmatico che avvolge il visitatore e lo trascina in un’atmosfera misteriosa, carica di sensualità. Nell’arte di Rossoangelico c’è un doppio binario: quando dipinge tende a fondere colori e corpi in un ‘esplosione di pennellate che irradiano una luce di sogno, ma al tempo stesso pone grande attenzione alla composizione, sempre solida, minuziosa e che non lascia nulla al caso. Sono le donne di oggi che vengono rappresentate, ma gli ambienti in cui si muovono hanno sempre qualcosa di atemporale, di estraniarne, fuori dal tempo. I suoi quadri sembrano più sognati che dipinti. Ed è proprio in tal modo riesce a realizzare immagini di elaborato fascino e assoluta modernità.

di Benedetta Bosco Corsini, Il Giornale di Ladispoli.