La struttura, ben riconoscibile, è quella delle favole della tradizione, dove giovani donne in età da marito si muovono tra castelli, regni incantati, foreste misteriose, folletti, streghe, orchesse e animali parlanti. La novità sta nella capacità di unire temi e personaggi classici a elementi tipici della modernità, come i mezzi di trasporto intergalattici, i camper super accessoriati o concetti propri dei nostri giorni, come quello di “sfigata” o di fobia.
I tratti del carattere delle tre protagoniste, così come il loro libero pensiero, hanno perso quasi del tutto le consuete connotazioni delle principesse classiche: sempre eleganti, capaci di autocontrollo, dolci nel carattere e prevedibili nei modi e nei gusti. Qui il lettore o la lettrice si trova davanti a un universo femminile del tutto moderno, fatto di capacità di autodeterminarsi, idee chiare, ma anche di fragilità, manie, fobie, sogni da inseguire e, naturalmente, sonore fregature. Ne viene fuori un testo interessante, che sa sorprendere senza stravolgere, con una struttura rassicurante e riconoscibile, ma mai noiosa e, a tratti, persino ironica.
Tra le righe, si riconoscono anche temi originali e adatti non solo a bambine/i, ma anche agli adulti, come quello dell’amore per la poesia, che è più efficace di qualsiasi formula magica per risolvere i problemi della vita. O l’idea che a volte la persona giusta, al momento giusto, possa risolvere paure ingiustificate che ci portiamo dietro da sempre, magari solo con una parola o un gesto di attenzione. I due grandi fil rouge che attraversano tutte e tre le storie sono la ricerca della felicità – che comporta generalmente una partenza – e l’amicizia. Il viaggio è da sempre tema centrale delle favole classiche, perché rappresenta il cammino della vita, la crescita, le avverse fortune e il coraggio necessario per superarle. Il libro ne è pieno, come anche di quelle avventure e disavventure che trasformano i personaggi, rendendoli più saggi. Non c’è caduta che non abbia un suo risvolto formativo, o abbaglio che non aiuti a cambiare sguardo per il futuro. E le nostre protagoniste, in quanto a coraggio e a determinazione, non hanno da invidiare nulla ai principi azzurri della tradizione. Sbattono la faccia contro gli insuccessi, si rialzano e riprendono il cammino, più tenaci e forti di prima. Gli/le aiutanti, altro immancabile elemento delle favole classiche, sono anche in questo testo figure fondamentali, capaci di superare le proprie resistenze e di mettere da parte i propri difetti, pur di dimostrarsi veri amici e amiche. Insomma, una raccolta interessante, da leggere ai bambini e alle bambine prima di andare a dormire o da regalare a chi pensa ancora che le principesse siano come caramelle, tutte rosa e tutte belle, in languida attesa di un principe in grado di renderle felici. Valentina, Bibi e Furia la felicità se la vanno a conquistare, senza attendere nemmeno un secondo alla finestra della torre che qualche maschietto in calzamaglia si degni di andarle a salvare dalla noia.
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Articolo di Chiara Baldini
Classe 1978. Laureata in filosofia, specializzata in psicopedagogia, insegnante di sostegno. Consulente filosofica, da oltre venti anni si occupa di educazione.